Direttiva Case green : versione finale

È servito un anno esatto per arrivare alla versione definitiva della direttiva Case green. Dodici mesi fa, infatti, il Parlamento europeo aveva adottato la sua proposta negoziale, poi sottoposta al vaglio del Trilogo, la trattativa informale tra istituzioni europee che si è chiusa a dicembre. Soprattutto il confronto con i Paesi membri, rappresentati dal Consiglio, ha prodotto la modifica di molte misure e il loro ammorbidimento. Il testo finale, appena votato dal Parlamento, è molto più flessibile della prima versione. Vediamo allora cosa è cambiato in questo anno nel testo della direttiva.


RISTRUTTURAZIONI
Com’era : Classe energetica E entro il 2030 e classe D entro il 2033. Il target di riqualificazione indicato per gli edifici residenziali era l’elemento più caratterizzante della proposta di revisione della direttiva europea sulle performance energetiche degli edifici (Epbd) approvata un anno fa dal Parlamento.
Come sarà : I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.


CALDAIE
Com’era : La prima versione della Epbd indicava un obiettivo nel 2024: il divieto di agevolazioni per gli apparecchi alimentati a combustibili fossili. Sia per i nuovi edifici che per le ristrutturazioni, dal recepimento della direttiva sarebbe scattato il divieto di usare combustibili fossili.
Come sarà : A data entro la quale arrivare al bando completo è stata spostata in avanti, al 2040; il termine precedente era il 2035. Sarà però possibile dare incentivi ai sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore.


EDIFICI NUOVI
Com’era : Nella prima versione della direttiva si parlava di edifici nuovi, regolando gli edifici a zero emissioni (Zero energy buildings, Zeb). A partire da gennaio del 2026, l’obbligo sarebbe scattato per i nuovi edifici pubblici. Negli altri casi la scadenza era originariamente fissata al 2028.
Come sarà : Tutti i nuovi edifici residenziali e non residenziali dovranno avere zero emissioni “in loco” di combustibili fossili, a partire dal 1° gennaio 2028 per gli edifici di proprietà pubblica e dal 1° gennaio 2030 per tutti gli altri nuovi edifici, con possibilità di esenzioni.


ESENZIONI
Com’era : La direttiva ha sempre previsto che, per alcune categorie di edifici, fosse possi
bile disapplicare i vincoli. Queste esenzioni sono aumentate nei mesi. Tra i pochi emendamenti votati alla proposta del 2023 c’era proprio un rafforzamento delle deroghe per gli immobil vincolati.

Come sarà : Nella versione definitiva potranno essere esentati immobili sottoposti a vincolo puntuale o a vincolo di area, immobili religiosi, immobili temporanei, le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno, gli immobili della difesa e quelli sotto i 50 metri quadri.

fonte Fiaip Sole 24 ore Professional Giuseppe Latour

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